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CLARESCERE

[2021]

Una performance scritta e agita da Giovanna Lacedra

Clarescere in latino significa risplendere, divenire chiaro, divenire luce.

Farsi luce.

Clarescere è in qualche modo risorgere.

È tornare al proprio Oriente.

 

E tornare al proprio Oriente significa recuperare la propria intima, ancestrale energia vitale. Significa andare oltre il proprio buio, setacciare la fuliggine, il piombo, la notte. La pece che ci ha sommersi. Significa sentirne il peso, sopportarne il peso, accettarne il peso. Ma poi, fare uno sforzo ulteriore: emanciparsi.

Clarescere vuol dire divenire luce dopo aver conosciuto e attraversato il proprio buio.

Clarescere vuol dire risorgere.

Risorgere, come un sole. E risorgere ha in sé qualcosa di mistico.

Lo sapevano gli Egizi che veneravano il Dio Ra, l’astro solare, simbolo di luce, calore e prosperità.

E Ra svolgeva ogni notte un difficile percorso nel buio dell’oltretomba, attraverso le dodici ore, lottando con le forze del male che volevano impedirgli di risorgere al mattino.

Eppure Ra ogni mattino, risorgeva.

E lo sapeva il faraone Akhenaton, che insieme alla sua bella Nefertiti fondò persino la prima  religione monoteista della storia, per la quale il disco solare era il solo Dio, e non necessitava di alcun simulacro. Era esso stesso energia vitale alla quale tornare. Il faraone lo decise durante un’alba. Lo decise osservandolo sorgere. E percependo, in quella luce, la più autentica energia vitale. Qualcosa di eterno, assoluto e primordiale.

 

Nella più tradizionale delle dicotomie la luce è il bene, il nero è il male. Ma ciò che è preziosamente intimo, resta puro, da qualche parte. Sui fondali di un veleno liquido, aspetta.

Aspetta di essere ritrovato.

 

Tornare, allora è un percorso.

Un sentiero longitudinale.

Da attraversare senza sgravarsi sveltamente di quel peso. Perché è il peso stesso a riportarci alle nostre profondità. Ed è in quelle profondità che potremo ancora salvare qualcosa.

 

Clarescere.

Divenire chiari. Farsi Luce. Rischiararsi.

Lentamente tornare a manifestarsi a se stessi.

Clarescere.

Aprirsi. Passo dopo passo. Avere cura. Ritrovarsi.

Clarescere è un sottile sentiero da attraversare come un’equilibrista.

Reggendo il peso del proprio veleno. Il peso di un’acqua buia.

E poi accarezzando la propria luce.

Lentamente

Perché dentro conserviamo meraviglie.

Come corpi molli protetti da conchiglie.

 

 

[©Giovanna Lacedra 2021]

Live Performance: PAN - Palazzo delle Arti di Napoli - 15 maggio 2021.

Contestualmente alla mostra "Radici, le origini" di Antonio Di Falco.

A cura di Cristina Gilda Artese della Galleria Gilda Contemporary Art di Milano.

Fotografie di Vincenzo Pagliuca.

Video realizzato in Live Performance: PAN - Palazzo delle Arti di Napoli 
15 maggio 2021.
Riprese ed editing: Vincenzo Russo

 

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